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Il cyberbullismo è il mirato targeting di un’altra persona con l’intento di molestarla, minacciarla o imbarazzarla. In alcuni casi, il cyberbullismo è facilmente identificabile a causa della sua natura severa, crudele o beffarda. Tuttavia, Kids Health sottolinea che in alcuni casi gli aggressori possono fingere di essere vittime dei social network e poi procedere a pubblicare attacchi cibernetici o informazioni denigratorie sulla vittima, affermando che erano già online su uno dei social network.

Le forme meno personali di cyberbullismo includono la pubblicazione di foto o video destinati a imbarazzare un’altra persona. Purtroppo, il cyberbullismo è diventato un’epidemia in molte scuole. Un sondaggio del Pew Research Center del settembre 2018 ha rilevato che il 59% degli adolescenti americani ha subito bullismo o molestie online. Inoltre, uno studio ha rivelato che il 90% degli adolescenti ritiene che il cyberbullismo sia un problema che colpisce le persone della loro età.

Lo stesso sondaggio ha indicato che la maggior parte dei giovani ritiene che gruppi chiave, come gli insegnanti, le aziende di social media e i politici, non stiano affrontando efficacemente il problema. Pertanto, si può presumere che il cyberbullismo possa avere un impatto duraturo sui bambini e gli adolescenti. Similmente ad altre forme di bullismo, il cyberbullismo può portare a conseguenze più gravi che lasciano un segno permanente sulla vittima. I bambini possono soffrire di depressione, ansia e mancanza di autostima. Alcuni potrebbero persino iniziare ad evitare la scuola, il che ostacola la capacità degli insegnanti e degli psicologi scolastici di impartire le competenze necessarie per il successo nell’età adulta.

In molti casi, gli insegnanti si trovano a essere spettatori quando si tratta di cyberbullismo. Può essere difficile per gli insegnanti identificare questa forma di bullismo e intervenire in modo efficace quando si verifica su piattaforme online, forum o attraverso messaggi privati tra bambini non accessibili agli insegnanti. Tuttavia, se gli insegnanti vogliono proteggere i propri studenti dagli effetti dannosi del cyberbullismo, è fondamentale che sappiano come riconoscerlo. Per identificare il cyberbullismo, è importante familiarizzare con diversi termini:

  • Trolling: la pubblicazione deliberata di messaggi provocatori e offensivi su argomenti sensibili, come materiale razzista e sessista, per provocare una reazione. Il termine “troll” nello spazio cibernetico si riferisce a individui che cercano di indignare le persone online postando intenzionalmente commenti infiammatori, irrilevanti o offensivi o altro contenuto disturbante.
  • Flaming: l’invio di messaggi provocatori per avviare una discussione. Secondo Lifewire, il “flaming” riguarda l’invio di insulti, l’incitamento all’odio, l’usare epiteti o qualsiasi forma di ostilità verbale diretta verso una persona specifica.
  • Molestia: un attacco specifico e mirato a un individuo o a un gruppo attraverso azioni persistenti intese a spaventare o turbare la vittima. La molestia può rapidamente evolvere in cyberstalking.
  • Cyberstalking: utilizzare Internet per causare paura o preoccupazione per la sicurezza della vittima. Il cyberstalking può includere il tracciamento e la raccolta di informazioni personali e private di qualcuno e poi usarle per creare paura nella vittima. Questo può anche comportare l’invio di loro messaggi di testo più volte al giorno per far loro sapere che sono seguiti, il controllo dei loro account sui social media per scoprire dove si trovano in modo che lo stalker possa presentarsi senza invito, o il costante postare informazioni sulla vittima senza il loro permesso. Il cyberstalking è illegale in molte località.
  • Catfishing: rubare un’identità digitale o creare profili falsi per attirare gli altri in comunicazioni online. Questa forma di cyberbullismo può essere usata anche per spiare o manipolare bambini, adolescenti e persino adulti.
  • Fraping: furto dell’identità digitale associato all’accesso al profilo di qualcuno per pubblicare contenuti inappropriati che possono, in molti casi, danneggiare la vittima. Si tratta di un reato serio, e secondo Business Insider, “in Irlanda è ora un reato punibile con un massimo di 10 anni di carcere.”
  • Griefing: far arrabbiare le persone attraverso i giochi online. Un “griefer” è una persona che molesta o provoca deliberatamente i giocatori di un gioco online o i membri di una comunità online, con l’obiettivo di rovinare il loro divertimento.
  • Outing: condividere pubblicamente le informazioni personali, sessuali o altre informazioni imbarazzanti di qualcun altro, come informazioni private, foto o video. Questo può essere molto dannoso, specialmente tra altri bambini e adolescenti che potrebbero non rispondere con simpatia, e la vittima potrebbe diventare depressa in giovane età a causa di questo attacco e delle reazioni delle persone che la circondano.